Prime Esperienze
CONFESSIONI DI UNA MILF
di Giocare_e_Godere
21.06.2024 |
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"Cavoli, aveva un cazzo lungo e carnoso..."
Riporto qui di seguito quello che mi ha raccontato un’amica, davanti a un paio di birre, in una notte caldissima della scorsa estate.“Provo un fortissimo sentimento per mio marito. Stiamo insieme dal primo anno dell’università. E’ lui che mi ha fatto scoprire il sesso. Figurati che una sera mise il suo viso tra le mie chiappe, e io mi chiesi che cosa stesse facendo. Poi ho capito che a lui piaceva il mio buco posteriore, e a me piaceva sentirmelo stimolato dalla sua lingua. E’ a lui che feci le prime pompe, le prime seghe, e fu lui il primo ad aprirmi dietro. Davanti persi la verginità a sedici anni, ma all’epoca nemmeno mi rendevo conto cosa stessi facendo. Ci siamo sposati subito, che io ancora non mi laureavo. Abbiamo avuto due figli, e il primo porno l’ho scoperto navigando sul pc di mio figlio. Andai sulla cronologia e mi si aprì un mondo. A quel tempo mio marito lavorava fuori, spesso non c’era, e io mi comprai un pc e cominciai a sditalinarmi alla grande. Lo facevo tutte le sere, nel mio letto matrimoniale semivuoto. Adoravo le scene lesbo: mi scandalizzava e mi eccitava guardare due donne che si esploravano i rispettivi culi con dita e lingue. Adoravo anche i threesome: guardare quelle donne aperte da due cazzi insieme era fantastico. Mi comprai un vibratore lungo ma non molto largo, e cominciai a infilarmelo nel culo; ne avevo già un altro (il rabbit) che lo usavo per la fica; due vibratori insieme mi facevano davvero sognare, e mi vedevo come la protagonista di quelle scene hot che guardavo sul pc. Mi incuriosivano anche le gang, anche se dopo un po’ passavo subito alle sborrate finali. Esplorai un po’ di tutto: fisting, pissing, scene gay tra uomini. Arrivai ad eccitarmi anche con lo scat. Con mio marito ogni tanto ci sentivamo al telefono la sera e lui si faceva raccontare le mie esplorazioni e si segava. Poi nel weekend tornava e mi scopava a sangue. Mi rompeva fica e culo.
Arrivata l’estate ce ne andammo in vacanza da soli; era la prima volta da quando eravamo sposati. Il secondo giorno, mentre ero da sola a farmi il bagno, un venticinquenne si avvicinò e cominciò a provarci con me, ma gli mostrai il mio anello. Quando lo raccontai a mio marito ci si fece una grossa risata e mi disse: ma che senso ha masturbarsi all’inverosimile, se poi non provi almeno una di quelle fantasie? A me quasi venne un colpo. Io mi ero sempre rifugiata dietro il fatto che mio marito fosse geloso, che noi due ci amassimo tantissimo, che avevamo una perfetta intesa sessuale. Mio marito mi spiegò che certamente non gli sarebbe piaciuto avere una moglie che si scopava tutti quelli che incontrava, però quando la cosa era concordata, se fosse accaduto una volta ogni tanto, magari la cosa avrebbe soltanto ravvivato la nostra vita sessuale. A me non sembrava che dovesse essere ravvivata e quindi non presi sul serio i ragionamenti teorici di mio marito. Però se chiudevo gli occhi, se mi mettevo una mano sulla fica e se pensavo al cazzo di quel venticinquenne… mi bagnavo tantissimo.
Ne riparlai con mio marito la sera stessa, e lui mi spiegò che per quanto lui avesse un cazzo grosso, per quanto mi scopasse al meglio che poteva, per quanto cercasse di stupirmi ogni volta con posizioni e pratiche nuove, non poteva competere con uno sconosciuto, che crea una forte aspettativa, che crea mistero, che crea desiderio. Del resto era verissimo che se con mio marito avevo voglia di cazzo, bastava che gli tirassi fuori l’uccello, bastava che me lo mettessi in bocca, e bastava che poi mi facessi sbattere fica e buco del culo, fino a venire. Invece con il venticinquenne sarebbe stato diverso: come aveva il cazzo? Lo sapeva usare? Mi sapeva sbattere a dovere? Mentre eravamo sulla spiaggia andai dritta dal venticinquenne, che era un tipo abbastanza intellettuale (leggeva un libro di sociologia) e gli chiesi di giocare a racchettoni. Lui fu stupito e restò quasi senza parole. Del resto non me l’ero cagato più da qaundo ci aveva provato, e invece ora ero andata io da lui, per giunta sotto lo sguardo di mio marito. Lui non so se mangiò la foglia subito, ma fatto sta che mentre giocavamo notai che aveva il cazzo duro. Mio marito mi aveva dato via libera, e quindi invitai il ragazzo al bar a prenderci una cosa. Mi disse che era in procinto di laurearsi, era single, e che era li da solo, in cerca di avventure estive. Io ero bagnatissima, e forse avrei voluto succhiarglielo subito, li al bar, davanti a tutti. Forse è per questo che ebbi il coraggio di dirgli molto chiaramente che volevo divertirmi con lui, nella mia camera da letto, mente mio marito ci guardava. L’appuntamento era quella sera stessa, alle 22.00.
Le ore del pomeriggio non passavano mai. Ero così insicura di come sarebbe andata che, al fine di evitare strane sorprese, mi andai a comprare un clistere e mi ripulii per bene il retto. Mentre cagavo nel bagno mio marito se la rideva e mi diceva: hai intenzioni serie vedo! Ci vestimmo entrambi eleganti e aspettavamo che scoccasse l’ora concordata. Io mi ero messa sotto un bel perizoma, un reggiseno di pizzo, e devo dire che ero davvero una strafiga. Alle 22.00 in punto sentimmo bussare. Il ragazzo entrò e ci salutò con un po’ di imbarazzo. Mio marito gli chiese se voleva qualcosa da bere, e infatti cominciammo a bere un vino bianco fresco che avevamo preparato. Mio marito poi si andò a sedere sulla poltrona e ci disse: vi lascio il letto, divertitevi pure e fare come se io non ci fossi. Il ragazzo si sdraiò e io gli sbottonai la patta. In un attimo già mi ero infilata il suo cazzo nella bocca e succhiavo con gusto. Cavoli, aveva un cazzo lungo e carnoso. Gli tolsi i pantaloni e cominciai a leccargli le palle. Mio marito, dopo un minuto che avevo cominciato, già s’era tirato il cazzo fuori e si stava facendo una bella sega. Ci guardava, sorrideva e godeva. Io spogliai del tutto il ragazzo e lui spogliò me. Mio marito mi aveva detto: con lui sfoga ogni tuo prurito erotico, fai tutto quello che vuoi. Per prima cosa gli misi il culo sul viso e mi feci leccare l’ano per bene. Poi leccai il suo di ano, e gli infilai un dito in culo. Gli salii sopra, e me lo cavalcai per bene, stando attenta a non farlo venire. Lui mi schiaffeggiava il culo e mi teneva fisso un dito dentro, accompagnando il movimento del mio culo. Io gli chiesi subito di incularmi: certo, prima il culo, poi la fica. Il ragazzo fece proprio così, e mi trattò da vera troia. Sembrava badasse solo a saziare il suo uccello, e a me la cosa eccitava. Io però volevo saziare le mie di voglie: chiamai mio marito e mi feci scopare la fica, mentre lui mi faceva il culo. Due cazzi dentro erano cento volte meglio di due vibratori! Orgasmai e per qualche minuti mi fermai, piena di cazzi e di piacere. Poi avevo voglia di pisciare. Presi il ragazzo lo feci entrare in doccia e gli dissi di aprire la bocca. Lui non aspettava altro: era un gran porco. Gli feci una calda pisciata sul viso e in bocca, e lui sembrò apprezzare. Mi sembrava che il cazzo gli stesse per esplodere. E infatti voleva venire. Lo feci mettere a pecora, e mentre da dietro gli leccavo il buco del culo, e gli masturbavo il cazzo, lui fece una sborrata enorme.
La sera dopo il ragazzo ci portò in un parcheggio dove le coppie andavano in cerca di cazzi, e dove lui nelle sere precedenti era andato in cerca di coppie. All’inizio mi sentii un po’ strana. Ciò era dovuto anche al fatto che indossavo una parrucca biondo platino. Ma poi presi a ciucciare cazzi uno dopo l’altro e mi tranquillizzai. Poi mi misi a pecora sul cofano, e da dietro c’era chi mi faceva la fica, chi il culo ed io ero tutta una venuta. Mio marito gestiva la situazione, controllava che tutti indossassero il profilattico, e intanto si segava.
Ci tornammo tutte le sere della nostra vacanza, e di sicuro mi succhiai più cazzi in quei giorni che in tutta la mia vita precedente. Scoprii di essere un grande succhiatrice di cazzi. Prediligevo quelli dei ragazzi giovani, carichi di sborra.
Da allora sono passati cinque anni e davvero non voglio fare il conto dei cazzi che mi sono ciucciata e della sborra che ho ingoiato. Mio marito continua ad essere contento di segarsi, e al massimo mi fotografa, mi riprende. E’ così contento!
Oggi penso che il compito di ogni donna sia quello di svuotare quante più palle possibile. Io credo di aver fatto la mia parte, ma ne voglio fare molta di più!”
Il racconto della mia amica era cominciato davanti a una birra, ed è finito poi nella sua macchina nel parcheggio, sul sedile posteriore, con lei che mi succhiava il cazzo, spingendomi un dito dentro il culo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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